L’identikit dei giovani chef italiani. 13 cuochi, 7 domande ciascuno
Chi è stato il tuo primo maestro?
Lo Chef Davide Botta con il quale ho lavorato per 4 anni.
Chi è, oggi, il tuo punto di riferimento e perché?
Il mio punto di riferimento è Antonino Cannavacciuolo, chef che a parere mio lega al meglio tradizione, creatività e innovazione senza stravolgere troppo le tre cose,
Chi è, oggi, il tuo punto di riferimento e perché?
Come modello estero ho Alain Ducasse.
La cena o il pranzo che ti ha colpito di più e perché?
La cena dallo chef e amico Flavio Costa quando era ancora in provincia di Savona, per l’eleganza dei piatti e la ricerca della materia prima.
Quale è, secondo te, la cucina del futuro?
Secondo me la cucina del futuro sarà molto povera, con l’utilizzo di materia prima dal basso costo, come cereali, poi trattata al meglio per proporla nei nostri ristoranti di livello.
Tre qualità che deve avere un cuoco, oggi.
Le qualità di un cuoco oggi dovrebbero essere flessibilità, sacrificio ed energia.
Quale è il piatto, tra quelli storici di altri chef, che ti ha colpito di più?
Non è proprio un piatto, ma un dessert servito al tavolo, sul tavolo: il dessert del ristorante Alinea a Chicago… atomico!
a cura di Antonella De Santis